
Il termine “Pantokrátor” ha avuto una lunga storia semantica che affonda le proprie radici nell’Antico Testamento, passa nel Nuovo Testamento e arriva ai Padri della Chiesa antica, fino a Teofilo di Antiochia, primo autore cristiano a concentrare su questo termine svariate valenze semantiche destinate a entrare nel patrimonio linguistico teologico del monoteismo cristiano.
Su questo e altri temi riflettono gli articoli raccolti nel volume, prodotti in quarant’anni di attività (1979-2019) e precedentemente pubblicati su riviste, miscellanee e dizionari specializzati.
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Dalla Prefazione (a cura del prof. Gaspare Mura)
Il testo Pantokrátor del P. Ferdinando Bergamelli, dedicato a Colui che è origine di tutto e che sostiene tutto, e il cui autentico significato viene illustrato dall’autore attraverso un’importante serie di Ricerche e studi sui testi dei primi Padri della Chiesa (secoli I-IV), si fa apprezzare non solamente per l’alto livello filologico, storico, linguistico ed ermeneutico con il quale viene approfondito il significato etimologico del termine, ma anche per l’importante attualità che il suo studio, dedicato ai Padri, riveste nel contesto dell’attuale cultura teologica, e anche filosofica. Si apprezza in modo particolare il rigore scientifico con cui è stato trattato questo tema, traducendo e ritraducendo i testi dei Padri relativi al Pantokrátor, anche qualora le traduzioni diffuse risultassero insufficienti o incomplete.
Particolarmente importanti ed utili risultano peraltro le premesse metodologiche – ed ermeneutiche – che l’autore presenta all’inizio del suo studio: l’aver posto al centro della sua ricerca un’interpretazione dei testi dei Padri che non intende sovrapporre ad essi una pre-comprensione dettata dalla cultura contemporanea, ma viceversa capace di ascoltarne l’autentico messaggio, interpretati quindi in modo veritativo, rispettandone il significato effettivo, originato dal testo.
Va sottolineata pertanto la grande attenzione posta dallo studioso ad una traduzione di cui si è cercata la forma più fedele e aderente ai testi originali, pur rischiando in alcuni casi delle oscurità e qualche durezza espressiva; ma ciò con la finalità di offrire al lettore un’esperienza viva del testo autografo, senza coperture di stili o di interpretazioni che avrebbero impedito di coglierne tutta la primigenia espressività. Lo studioso si è proposto per questo di stimolare il lettore al meritevole esercizio di saper leggere ed apprezzare i testi dei Padri nel modo il più possibile originale, anche se si rende lucidamente conto che nei loro confronti ogni traduzione, anche la più rigorosa ed attenta, rischia sempre di perdere tutto un universo di significati legati al linguaggio proprio della cultura del tempo.

Va anche precisato che l’utilizzo del metodo storico-critico, cui pure lo studioso fa riferimento, non conduce a delle interpretazioni arbitrarie dei testi patristici, adattate ad una pre-comprensione condizionata dalla cultura contemporanea, ma diviene uno strumento indispensabile per far emergere il contenuto teologico e spirituale proprio del Padre studiato, ritenuto fondamentale anche per l’odierna dottrina teologica.
Come viene chiarito nell’Introduzione, l’opera presenta la raccolta degli studi dell’Autore dedicati ai Padri della Chiesa dal 1979 al 2019, pubblicati su riviste o miscellanee varie, che lo studioso ha preferito lasciare nella versione originale, correggendo unicamente eventuali errori di tipo redazionale, eliminando delle ripetizioni, e preoccupandosi unicamente, per quanto riguarda le traduzioni, come abbiamo precisato, di renderle il più aderenti possibile al testo originale, e per quanto concerne la scelta dei testi con il fine di far percorrere al lettore tutte le varie componenti, soprattutto storiche e teologiche, delle quali deve potersi avvalere una corretta ermeneutica della nozione di Pantokrátor, e con essa della teologia dei Padri.
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